Ampliamento dell’accoglienza temporanea femminile

Nell’ultimo periodo, ci si è trovati ad utilizzare con maggiore frequenza i posti resi disponibili dal dormitorio femminile per diverse esigenze, quali quelle relative a donne senza una dimora stabile e donne che hanno subito sgomberi o sfratti senza alcuna alternativa di accoglienza familiare.
Questi casi anche ad Alessandria stanno aumentando e richiedono alla Città la capacità di affrontare i problemi delle nuove povertà, dei “senza-fissa-dimora”, delle cosiddette “emergenze abitative” dovute anche ai diversi interventi di sfratto.
Proprio i recenti sgomberi e sfratti hanno visto le Istituzioni locali – proposte in particolare all’attuazione delle politiche sociali e abitative – concordare, d’intesa con la Prefettura di Alessandria, sull’esigenza di salvaguardare le prescrizioni normative e, al contempo, porre attenzione al tema del rispetto costituzionale delle persone, a partire dalle donne in difficoltà con minori al seguito.
Nella maggior parte dei casi, infatti, queste donne con al seguito minori (a volte anche molto piccoli), hanno reali e oggettive necessità di accoglienza: un’accoglienza che tuttavia non sia quella ordinaria proposta attualmente dall’Ostello Femminile (che prevede solo la funzione “dormitorio” e la fuoriuscita delle ospiti durante il giorno).
L’esigenza di accoglienza temporanea per tali donne con minori – soprattutto quelle che hanno subito sgomberi o sfratti senza alcuna alternativa di accoglienza familiare – è quella di non dover forzatamente uscire dal dormitorio alla mattina per farvi rientro la sera, trovando al contrario un “riparo” anche per le ore del giorno.
Da qui, a fronte di questa lettura condivisa della problematica, l’Amministrazione Comunale, la Caritas Diocesana e il CISSACA (già coinvolti nella Convenzione per la gestione del dormitorio femminile) hanno colto la fattiva disponibilità e collaborazione da parte dei vertici dell’ASL AL per aggiungere un elemento di risposta concreta per la Città di Alessandria su questo tema.

L’ASL AL, quale partner istituzionale significativo, ha infatti da subito acconsentito all’ipotesi di assegnare all’Associazione Opere di Giustizia e Carità un locale speculare a quello che attualmente ospita il dormitorio femminile (con ingresso da Spalto Marengo), incrementando in questo modo la possibilità di accoglienza per le donne con minori.

Un progetto di accoglienza che che integra e amplia quella – già esistente nei locali dell’ex-Ospedale Psichiatrico cittadino – dell’Ostello Femminile (al pari di quello Maschile) gestito operativamente dall’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus per conto della Caritas Diocesana

Un’iniziativa che si concretizza grazie alla nuova Convenzione nella quale il CISSACA (art. 2) «mette a disposizione un proprio operatore assistente sociale per la partecipazione al gruppo di coordinamento composto da Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus, Comune di Alessandria, Provincia di Alessandria e ASL AL e per la promozione di nuove iniziative. L’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus provvede alla gestione del personale operante presso la struttura vigilando sul corretto andamento delle attività e […] dispone l’apertura diurna della struttura per l’accoglienza di mamme con bambini, con la presenza di un operatore, e provvede all’incremento del numero dei posti letto».

Il CISSACA partecipa al progetto, per l’anno 2019, con un impegno complessivo di euro 66.600 ripartiti con le seguenti modalità: euro 20.000 che saranno trasferiti all’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus per la gestione della struttura e del personale che opera all’interno della stessa; euro 600 attraverso l’attività del personale consortile; euro 46.000 a seguito del trasferimento all’Associazione […] di una parte del finanziamento ministeriale ricevuto dal Consorzio per interventi a favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora».
Il locale che viene messo a disposizione sarà nei prossimi giorni oggetto di lavori di adeguamento e ripulitura – con un coinvolgimento diretto dell’Amministrazione Comunale e tramite un contributo specifico all’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus – nonché di allestimento con idoneo arredamento.
Verranno anche predisposti alcuni locali di uso comune (in particolare la cucina) per la fruizione durante il giorno e la solidarietà della comunità alessandrina (sia da parte degli Enti istituzionali che da parte dell’associazionismo privato) non farà certo mancare il proprio apporto anche per completare questi allestimenti e rendere a breve pienamente operativo il nuovo servizio di accoglienza temporanea – notturna e diurna – offerto alle donne in difficoltà con figli minori a carico.

“Quello che questa iniziativa amplia – ha spiegato il Direttore Giampaolo Mortara nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, il 21 febbraio – non è solo l’accoglienza temporanea femminile, ma l’accompagnamento alle persone in stato di estrema difficoltà che Caritas svolge nel suo complesso. Accompagnare non vuol dire, infatti, fermarsi ad una prima risposta (che essa sia un pasto, un letto, o un abito) ma accogliere la persona nella costruzione di una progettualità, mettendola in contatto con i vari servizi presenti sul territorio, rendendola parte attiva di un percorso di reinserimento nella società e non semplice fruitrice di un sistema assistenzialistico. Il “fare rete” tra servizi pubblici e privati, che si concretizza nuovamente in questo progetto, è uno dei nodi che consentono di offrire alla persona soluzioni concrete ed iniziative che possano aiutarla ad uscire dalla situazione di precariato sociale in cui si trova.
Questa iniziativa aggiunge, inoltre, alla risposta al bisogno primario di un letto, un elemento molto importante: gli spazi diurni condivisi. Rimanere senza casa vuol dire, infatti, anche non avere più la cucina dove preparare il pranzo, un tavolo dove far studiare i ragazzi…”.

“In un mese e mezzo cerchiamo di adeguare gli spazi in modo da essere pronti a rispondere alle emergenze che nasceranno dall’esecuzione dei nuovi sfratti – ha aggiunto Mara Scagni, Consigliera di amministrazione dell’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus -. Le persone che si occuperanno della struttura – quattro borse lavoro (due per il servizio mattutino e due quello notturno) e due nuove assunzioni che saranno operative 13 alle 20 – saranno coordinate da me e dall’educatrice Irene Barbieri.
L’attività degli operatori sarà volta a dare più strumenti possibili alle donne che ospiteremo e costruire insieme a loro un percorso di fuoriscita da questa situazione di fragilità”.

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